Feb 03

LETTERA AI LETTORI

Gentilissimi lettori,
Sono la dott.ssa Antonietta Vettorato, Vicepresidente della cooperativa sociale Un Mondo di Gioia.

Sono particolarmente onorata di presentare a tutti voi la nostra organizzazione e l’impegno che la scrivente ha assunto quale socio fondatore nel 2016, e le finalità che portiamo avanti come ente del terzo settore particolarmente impegnato nell’ambito dell’agio e del disagio. Quando abbiamo scelto il nome della cooperativa ci siamo proposti un progetto, una missione, che forse vi farà sorridere, ma noi crediamo davvero nel valore della gioia che ogni persona può provare nel fare del bene agli altri. Crediamo che in ogni persona ci sia del buono e sia nostro dovere evidenziarlo.

Decidere di diventare un Ente del terzo settore, credo sia una scommessa molto ardua, significa non pensare al profitto ma pensare al benessere sociale, ed è particolarmente arduo in un momento in cui esiste un forte individualismo e una stagnazione globale, specialmente nel terzo settore e in tutte le difficoltà che esso sta affrontando. Le nostre attività spaziano in diversi ambiti:

  • dai servizi alla persona;
  • all’assistenza agli anziani;
  • all’accoglienza dei richiedenti asilo;
  • alla formazione delle famiglie, delle coppie, degli adolescenti;
  • al sostegno psicologico;
  • al supporto educativo minorile, alle persone con problemi di handicap;
  • ai servizi al lavoro.

Ed è proprio sul Lavoro che mi voglio soffermare, in questa sede. Il nostro impegno quale Ente accreditato presso la Regione del Veneto per i Servizi al Lavoro si sofferma soprattutto in un settore cardine quale l’occupazione. Occupazione significa dignità per la persona, significa considerare la persona una risorsa attiva e utile per tutta la comunità. Per noi il sostegno alle attività di orientamento e qualificazione delle persone, con particolare focus alle persone svantaggiate, rappresenta un’importante priorità nell’odierno contesto economico e sociale, viste anche le nuove povertà che si sono accentuate specialmente durante e dopo la pandemia Covid-19. Oggi voglio focalizzare il nostro costante intervento sullo sviluppo e la diffusione di attività formative e orientative in diversi ambiti:

  • linguistiche, creative, culturali;
  • enogastronomiche, artistiche, ambientali;
  • turistiche, ed alla promozione di iniziative concrete e integrate di socializzazione, riabilitazione e lavoro, rivolte a tutta la comunità ponendo particolare focus alle persone disabili e svantaggiate, e, tra queste possiamo annoverare anche i migranti.

È proprio per ottimizzare risorse, che abbiamo scommesso e rischiato su un’idea che comporta sì uno sforzo organizzativo economico e di messa in rete, ma che rappresenta la nostra mission che è quella di offrire servizi di qualità per la persona. Voglio portare solo alcuni esempi sulla necessità di riconoscere quali “risorse umane” anche quelli che generalmente tendiamo ad emarginare per un colore diverso della pelle. Ogni persona è una risorsa per la comunità. La nostra esperienza ci porta ad affermare che proprio quelle persone, considerate diverse, hanno portato in tutte le realtà lavorative dove sono state inserite, un eccellente risultato. Ogni giorno abbiamo aziende che chiedono personale e non riusciamo spesso ad esaudire le richieste per mancanza di persone che magari a causa di qualche difficoltà burocratica banalmente un ritardo nel rinnovo del permesso di soggiorno) non possono effettuare le loro prestazioni lavorative. Nessuna delle aziende con le quali sinora operiamo si è mai lamentata del personale per loro selezionato. Abbiamo anche delle belle realtà in cui questi ragazzi hanno potuto studiare e si sono laureati e poi inseriti nel mondo del lavoro molto felicemente (Peter – laureato in scienze ambientali o Sheriffo che è diventato capo operai in una piccola azienda di lucidatura metalli), persone che poi hanno avuto il coraggio di farsi una famiglia e pensare ad un futuro con dei figli in Italia. Sì, perché senza i giovani che decidono di fare una famiglia, l’Italia è destinata a morire!

Non ha futuro, per questo la famiglia va sostenuta, aiutata e incoraggiata, in tutti i momenti, dalla nascita della coppia al suo evolversi, lo stato sociale deve concentrarsi su quello che viene considerato il nucleo fondamentale del futuro della società. Il nostro costante impegno di inclusione delle persone svantaggiate nel mondo del lavoro, ha portato a due risultati importanti: Da un lato il numero delle persone che sono state inserite nel mondo del lavoro dal 2017 ad oggi, che supera il centinaio e dall’altro, il conferimento da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) del premio prestigioso, per due edizioni di seguito, 2019/2020 e 2021/2022. “Welcome. Working for refugee integration”, quale ente particolarmente impegnato per aver agevolato e favorito l’inserimento lavorativo di beneficiari di protezione internazionale anche attraverso programmi di formazione lavoro e formazione linguistica. Ci piace perseguire questo cammino di speranza in un mondo migliore che riteniamo sia l’origine e il fine del nostro essere cooperativa sociale per una evoluzione positiva della società.

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